Relazione del Presidente del Circolo del Pastore Maremmano-Abruzzese
Questa mia prima relazione da presidente del Cpma cade in un periodo molto particolare per via dell’emergenza Covid che ha segnato le vite di tutti noi.
Questa consiliatura , seppur con volti nuovi, si pone in netta continuità con la gestione precedente , quando il mio posto era occupato dal nostro amico Paolo Damiani che è oggi in sala e che consentitemi di ringraziare ancora una volta per il lavoro svolto negli anni della sua presidenza.
Colgo l’occasione anche per ringraziare Mauro Di Fonzo che, con la consueta tenacia e competenza, è riuscito ad organizzare questa due giorni, Chiara Castellucci che si occupa con impegno e dedizione della gestione della segreteria e tutti i consiglieri del Circolo che a vario titolo, come una vera squadra, contribuiscono al funzionamento e all’efficacia dell’azione del direttivo.
Preliminarmente, mi preme far presente che il nostro sodalizio è l’associazione specializzata di tutela della razza e che la delega concessa da Enci concerne una molteplice serie di attività, volte alla tutela della razza, della sua morfologia, della sua selezione e – non ultima- della sua funzione.
Immagino ci siano alcuni soci oggi presenti, interessati solo a determinati aspetti della nostra attività o interessati ad intervenire solo su singoli argomenti, ma questa mia relazione attiene al complesso delle nostre attività ed iniziative e mi auguro raccolga l’attenzione di tutti.
Essendo ormai ottobre è già tempo di tirare le somme anche per l’anno in corso che, pur essendo considerato un anno di transizione per via del Covid, non ha visto Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese inerme. Anzi.
Ma partendo dal 2019, posso dire che , subito dopo le elezioni che hanno visto eletto questo consiglio( con l’unanimità dei voti dei soci presenti), ci siamo messi immediatamente al lavoro per rispettare il programma presentato.
Abbiamo proceduto alla nomina del Comitato Tecnico che è risultato composto dal sottoscritto, componente di diritto, daPalolo Damiani, storico presidente del sodalizio e giudice di razza , da Piero Antonini e Serafino Bueti, entrambi esperti giudici abilitati alla razza e dal Dott.Alessandro Rota, qualificato veterinario di Bergamo.
Il Consiglio Direttivo ha affidato al Comitato Tecnico un compito che, a mio modesto avviso, troppo tempo è rimasto nel cassetto: quello di elaborare la richiesta di modifica allo standard nella parte concernente il peso e l’altezza dei nostri cani. Negli anni passati le discussioni su questo argomento sono state costanti, ma non sono erano mai state tradotte in una proposta concreta a Enci e FCI. Il comitato tecnico ha con solerzia operato e , con l’approvazione del Consiglio direttivo, attualmente è al vaglio della Commissione Tecnica Centrale dell’Enci la proposta di aumento del peso e delle altezze previste per il nostro cane. Al termine della mia relazione, Paolo Damiani ci illustrerà le modalità con le quali si è giunti all’individuazione delle misure indicate in proposta.
Contestualmente al cambio dello standard, è stata richiesta all’Enci anche la modifica della scheda tecnica del Test Morfo Caratteriale , che verrà integrata con la valutazione dei denti e del movimento, inspiegabilmente assenti nella prima stesura. In più, grazie anche alle ottime sollecitazioni del socio Dante Caniglia, accettate con favore dal Consiglio Direttivo,è stato chiesto l’inserimento della misura dell’indice cefalico. Tale parametro, scomparso nelle ultime versioni dello standard, costituisce un valore fondamentale per il “tipo” nel nostro cane.
Avendo poi riposto da sempre grandi aspettative sul Test Caratteriale, sull’esame della displasia dell’anca, abbiamo ritenuto la Riproduzione Selezionata un punto fondamentale nella selezione della nostra razza, invitando più volte soci ed allevatori a puntare all’iscrizione nel registro della maggior parte dei propri riproduttori. Su questo ritengo che ancora oggi siamo troppo indietro e anche per questo abbiamo avanzato ad Enci la richiesta per consentire anche agli RSR di terza generazione di poter accedere alla Riproduzione Selezionata , in modo da avere un numero maggiore di soggetti atti a produrre cuccioli con pedigree rosso. Purtroppo la possibilità per i soli Roi di accedere al registro è previsto come principio generale per tutte le razze e , al momento, solo ad essi può essere concessa l’iscrizione. Auspichiamo, anche sotto la spinta delle associazioni specializzate che tutelano le razze italiane con RSR aperto, con le quali auspichiamo di operare in sinergia, un cambio di orientamento.
Accanto ai consiglieri, poi, abbiamo nominato un responsabile della comunicazione nella persona di Massimiliano Seripa, che provvede con costanza ad aggiornare sito e social network e che ha creato anche un canale diretto con i soci che possono formulare quesiti da porre direttamente al consiglio direttivo. In periodo di Lockdown sul sito del CPMA sono stati pubblicati diversi articoli di approfondimento e di commento allo standard, estrapolati dal libro dell’amico Gianni Vullo, pubblicazione che mi sento di consigliare a tutti gli allevatori ed appassionati della razza.
Parlando di comunicazione e di promozione della razza , questi due anni sono stati caratterizzati da una serie di interventi sulle principali reti televisive nazionali che hanno richiesto la nostra presenza per parlare del nostro cane e della sua funzione. Ricordiamo la trasmissione Petrolio su Raidue, la presenza a Unomattina sulla rete ammiraglia della Rai, lo spazio dedicato al CPMA nella trasmissione 4 zampe in famiglia, sempre su RAI due . A questo proposito consentitemi di dire che, all’interno di questo programma l’Enci ha ottenuto uno spazio per parlare delle proprie attività e il Circolo è stata l’unica associazione di razza chiamata ad intervenire , a testimonianza della grande considerazione che il nostro sodalizio gode presso l’Ente. Si pensi che sul sito Enci, nella pagina relativa ai progetti realizzati, vi è un intero spazio dedicato ai nostri progetti relativi alle attività del settore lavoro, guidato dall’amico Valter Grossi, che svolge il suo ruolo con grande impegno e competenza .
Non vi è dubbio alcuno che il ritorno del lupo, creando una vera e propria emergenza in tutto il Paese, ha riportato il nostro cane alla ribalta della cinofilia italiana , che non ha potuto non apprezzare il nostro impegno costante e testardo nell’investire sulla funzione originaria di difensore del gregge .
L’Ente Nazionale della Cinofilia , ed in particolare il Presidente Dino Muto, in questo ci ha supportato e, anzi, ci ha chiesto collaborazione chiedendomi, in qualità di Presidente, di partecipare a due tavoli di lavoro con Federparchi e di collaborare con la Regione Lazio per l’emanazione di un bando per l’acquisto dei cani da guardiania per le aziende insistenti nel territorio regionale.
Ricordiamo ancora la collaborazione con Legambiente per fornire ben 20 cuccioli agli allevatori del Parco della Sila, cuccioli consegnati direttamente in Calabria con una bella cerimonia , ripresa in un articolo anche da I Nostri Cani, organo di stampa ufficiale di Enci.
E’opportuno ricordare che l’affido dei cuccioli in Calabria è stato preceduto da un bando pubblico riservato ai soci CPMA che volessero prestare la propria disponibilità a cedere cuccioli da consegnare al Parco.
Passando poi alle iniziative per i soci, mi piace ricordare le due giornate del Raduno di Santa Iona 2019, organizzate nel rispetto della nostra impostazione di gestione del Circolo che presta attenzione sia agli aspetti prettamente cinofili ( si pensi ancora alla centralità del progetto TMC , radiografia, deposito DNA) , sia agli aspetti relativi al lavoro del nostro cane. Come una fotografia del nostro credo e del nostro impegno, abbiamo organizzato un seminario nel quale Mario Massucci illustrava i test da lui effettuati sui cani presenti in Francia . A seguire è stata tenuta una sessione di test attitudinali di non aggressività sugli ovini ai quali si accedeva su base volontaria ( ricordo che la Commissione Tecnica Centrale di Enci ci aveva invitato a realizzare questo tipo di test, con l’elaborazione di un regolamento e auspicando un sempre maggior utilizzo di questi test su ovini, anche in ottica omologazione al campionato italiano. Pur non essendo personalmente d’accordo ad una soluzione del genere, ritengo opportuno ricordare che il CPMA – pur senza un regolamento preciso- ha effettuato questo tipo di test addirittura nel 2010 in quel di Orvieto).
Nel pomeriggio del sabato invece, per ritornare agli aspetti prettamente cinotecnici, abbiamo organizzato un seminario di commento allo standard con il giudice di razza Gianni Vullo.
Non posso non ricordare , però ,che, in entrambi i seminari, i relatori sono stati continuamente interrotti e che più che illustrare le proprie posizioni erano stati costretti ad impiegare il proprio tempo rispondendo alle domande e tentando di confutare le obiezioni degli intervenuti. Mi auguro che le prossime iniziative di questo tipo – ne parlerò più avanti- vengano affrontate dai soci con maggiore rispetto e consapevolezza.
Per favorire un rapporto più stretto con i soci e consentire l’allargamento della base associativa, abbiamo istituito nuovamente due Delegazioni, quelle della Sicilia e della Sardegna, individuando i soci Salvo Garofalo e Andrea Diana quali referenti regionali.
In quanto scritto si evince che – sicuramente con errori e mancanze – si è cercato in pieno di assolvere ai compiti di promozione e tutela della razza che l’art 1 dello Statuto ben delinea. Ma siamo stati , soprattutto negli ultimi anni anche paladini di una battaglia culturale molto importante per il nostro cane: quella del nome.
La vicenda del nome ha sollevato una grandissima discussione negli ultimi decenni,ma consentitemi di rivendicare che solo questo consiglio direttivo, con l’input iniziale e il contributo successivo del pastpresident Sandro Allemand, ha avuto il coraggio di elaborare una richiesta ufficiale di cambio del nome , alla quale si è arrivati dopo un iter molto scrupoloso e scientifico, con la nomina di una commissione , del successivo passaggio in consiglio e assemblea, e con l’invio successivo di richieste e di integrazioni documentali. Sebbene avessimo con tali iniziative esaurito il compito istituzionale, nell’ambito del Raduno di Campo Felice 2019- raduno al quale sono accorsi anche cani non iscritti alla manifestazione – alla presenza dei massimi organi Enci , abbiamo ribadito la ferma volontà di ottenere il cambio del nome.
Abbiamo chiesto, poi, il sostegno anche dei Gruppi Cinofili Abruzzesi che ,solo dopo alcuni mesi, dopo una tormentata riunione a Pescara , hanno sottoscritto una lettera di appoggio alla nostra iniziativa.
Inoltre, insieme al vice presidente Di Fonzo, siamo stati convocati dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio che ha voluto conoscere i termini della nostra iniziativa, apprezzandone lo spirito e condividendone le conclusioni.
Certamente il Covid ha rallentato un processo di esame della vicenda già lentissimo, ma a questo punto come Circolo abbiamo davvero fatto tutto quanto era ed è nelle nostre possibilità e anche su questa vicenda rivendichiamo con orgoglio di essere stati i primi a fare un passo ufficiale che, speriamo, ottenga al più presto una risposta definitiva e che ci auguriamo positiva.
Per l’attività programmatica per i pochi mesi che restano nel 2020, vi invito sin da ora a partecipare a quello che deve essere l’evento centrale della vita associativa e cioè il weekend del Campionato Sociale . Sabato 21 novembre si svolgerà il Test Morfo caratteriale e , nella stessa giornata, si terrà il seminario “Il lupo tra ritorno e gestione” tenuto dalla zoologa, scrittrice e conduttrice televisiva Mia Canestrini, una delle massime autorità italiane nello studio dei lupi . Nella giornata di Domenica 22 novembre il Campionato con l’assegnazione dei titoli sociali.
Ancora una volta un’iniziativa che è la fotografia del nostro costante impegno di tutela della razza dal punto di vista morfologico , caratteriale e funzionale.
Grazie
Antonio Grasso