LETTERA DEL PRESIDENTE CPMA
Mi sento in dovere di intervenire in merito all’articolo che un allevatore e giudice della razza ha inviato ad un blog che si occupa del Pastore Maremmano – Abruzzese. Questo dovere sorge principalmente per la necessità di tutelare il lavoro fatto da Consiglio Direttivo del Cpma negli ultimi anni e nei pochi mesi della mia presidenza. E intervengo anche dietro sollecitazione di tanti amici ed appassionati che sono rimasti a dir poco perplessi dai tanti attacchi degli ultimi tempi e da quest ‘ultimo in particolare.
Chi mi conosce sa che alle polemiche preferisco lavorare, insieme agli altri consiglieri, sugli obiettivi che il consiglio si è prefisso in sede di assemblea elettiva.
Sul merito dell’ articolo c’è, sinceramente, poco da dire. Esso si basa, essenzialmente, su valutazioni quasi totalmente soggettive, che non posso non rispettare, ma che tali restano.
In più, alcuni dati numerici sono errati o interpretati a proprio piacimento.
Rispondere punto per punto, con ulteriori valutazioni – forse- anch’esse soggettive o con un’elencazione stucchevole di risultati conseguiti e numeri – questa volta – corretti, sarebbe di poco interesse per i lettori.
Per tutto queste discussioni invito i soci a partecipare alle assemblee per poter anche, eventualmente, chiarire questioni che strumentalmente vengono affidate alla rete.
Non posso però non chiedermi come mai un attacco tanto pesante parta dalla questione del nome, sulla quale il firmatario dell’articolo ebbe a dare la propria benedizione con il voto assembleare ed anche con un intervento entusiasta per l’iniziativa del club. Il senso dell’articolo – se le mie limitate capacità di comprensione non mi tradiscono – é che ci sia stato un cambio di direzione sulla questione nome e che il firmatario ci inviti, in buona sostanza, ad occuparci di altro.
Il cambio del nome è il primo punto del nostro programma triennale, il più affascinante e stimolante, ma non è l’unico.
Invitiamo il firmatario a controllare il nostro sito per verificare le tante iniziative a tutela della razza, della sua promozione, della sua funzione, della sua selezione che costantemente stiamo ponendo in essere.
Non voglio dilungarmi ulteriormente, né spendermi in fastidiose difese del nostro operato, ma ho la necessità di chiudere questo intervento con un breve appunto ai gestori del suddetto blog.
Sandro e Graziano (non riesco a non chiamarli così)hanno sempre ribadito che avrebbero pubblicato ogni articolo ricevuto, senza filtri o censure e, giustamente, anche nell’ultimo caso, ciò é accaduto.
Ma la cosa che non riesco a comprendere é la totale adesione al pensiero contenuto nell’articolo de quo.
Sandro è stato il promotore d’iniziativa del cambio del nome, l’estensore della principale relazione a sostegno del Cane da Pastore Abruzzese, il relatore in assemblea, su incarico della Commissione della quale faceva parte, per presentare la proposta di voto.
Graziano ha partecipato ai lavori della commissione con un interessantissimo lavoro, corredato da fonti ed immagini di alto livello.
In diversi articoli, poi, hanno attaccato la cinofilia ufficiale e il mondo “fatuo” delle esposizioni
Più volte, infine, hanno criticato la nostra abitudine di pubblicare i risultati dei podi raggiunti dai nostri cani (cosa quasi settimanale, con buona pace di chi dice il contrario).
E si dicono totalmente d’accordo con quell’articolo?
Io credo che sia necessaria una maggiore coerenza e auspico, da parte di tutti, un atteggiamento propositivo che riporti un clima più sereno all’interno del Club di razza, ponendo da parte personalismi e piccoli rancori che non sono consoni a persone che hanno davvero a cuore la nostra amata razza