L'Allevamento del Cane da difesa del gregge

Anche se il pastore maremmano-abruzzese è geneticamente portato alla difesa del gregge, affinché sviluppi ed esalti questa sua particolare attitudine è necessario che sia correttamente allevato fin dalla più tenera età.

E’ indispensabile che fin da cucciolo molto piccolo viva sempre con le pecore mangiando e dormendo con le sue future protette. Il suo rapporto con l’uomo deve essere limitato al massimo e deve riguardare soltanto lo stretto necessario per l’addomesticamento ( qualche rara carezza, qualche semplice comando e l’insegnamento del nome).

Al cucciolo non si deve permettere di seguire l’uomo lasciando la compagnia delle pecore, anzi è necessario scoraggiare con fermezza questo suo eventuale comportamento. Questi accorgimenti che l’uomo deve adottare verso il cane dovranno essere rigorosi soprattutto nei primi mesi di vita, affinché esso sviluppi un forte attaccamento verso gli ovini indispensabile per il suo futuro lavoro di difensore del gregge.

Se nel gregge vi sono già cani da protezione, tutte le indicazioni fornite risultano superflue, poiché l’inserimento al lavoro dei cani giovani è automatico in quanto essi “copiano” il comportamento dei cani adulti.

Bisogna invece prestare particolare attenzione all’inserimento di cani da pastore maremmano-abruzzese in greggi dove non ci sono cani da pecora e dove le pecore, pertanto, non sono abituate alla loro presenza. Il cane da pecora più affidabile è quello che non ha mai, ad esclusione di qualche volta in fase giovanile, atteggiamenti di giocosità e di disturbo nei confronti delle pecore. I cani più affidabili sono perciò quelli che manifestano un atteggiamento di sottomissione verso le pecore.

L’inserimento in un gregge non abituato alla presenza dei cani da pecora.

Se l’inserimento riguarda i cuccioli, essi non devono essere di una età superiore ai 40 giorni. Oltre a seguire le indicazioni generali in precedenza fornite, è preferibile che i cuccioli siano tenuti inizialmente con gli agnelli, poiché quest’ultimi,crescendo con i cani, impareranno a conoscerli e a non averne paura rappresentando un esempio per le pecore adulte che accetteranno più facilmente la presenza dei cani da protezione.

Se l’inserimento riguarda cani da pastore maremmano-abruzzese adulti, già abituati al lavoro con il gregge, possiamo andare incontro a due diverse situazioni. Una prima possibilità, in verità rara, è che le pecore accettino i cani senza manifestare alcun timore e in questo caso i cani possono essere lasciati tranquillamente con il nuovo gregge a cui si adatteranno con grande facilità. E’ più facile, invece, che le pecore mostrino paura e tendano a fuggire alla presenza dei cani da protezione. In questo secondo caso i cani possono essere tenuti legati alcuni giorni all’interno del ricovero, inizialmente separati dalle pecore da una rete, dopo qualche giorno la rete può essere tolta in modo che le pecore possano anche avvicinarsi ai cani. Quando le pecore verranno portate al pascolo i cani dovranno seguirle, condotti eventualmente al guinzaglio a breve distanza dal gregge, e saranno poi legati nella zona dove le pecore pascolano in modo che le pecore possano circondarli. Quando la presenza dei cani comincerà ad essere accettata dalle pecore i cani potranno essere lasciati liberi con le pecore per tempi sempre più lunghi fino alla completa libertà lasciando al cane ogni iniziativa, poiché il cane da pastore maremmano-abruzzese sa da solo cosa fare, senza bisogno di alcuna indicazione da parte dell’uomo. Per facilitare l’inserimento dei cuccioli, in greggi non avvezzi alla presenza dei cani da protezione, sarebbe utile accompagnarli a femmine adulte già abituate al lavoro dalle quali potrebbero trarre utili insegnamenti.

I cani da protezione adulti che devono essere inseriti in un gregge, non abituato alla loro presenza, devono essere assolutamente affidabili e non debbono manifestare il pur minimo atteggiamento di disturbo verso gli ovini poiché li potrebbero spaventare irrimediabilmente. Le pecore, spaventate da cani non idonei, con molta più difficoltà tenderebbero ad accettarli una seconda volta. Generalmente le pecore che entrano in contatto con i cani da protezione in età adulta manterranno sempre una certa diffidenza ed un certo distacco nei loro riguardi, ma se i cani da protezione sono esperti ed affidabili gradualmente la loro diffidenza tenderà a ridursi di molto. Nel caso degli agnelli cresciuti con i cani non si avrà alcun problema poiché il legame che si instaura tra questi ed i maremmano-abruzzesi è molto forte. Nel caso di inserimento in greggi non abituati ai cani è consigliabile iniziare o con cani adulti, già sperimentati, o con cuccioli, mentre l’utilizzo di cani molto giovani, anche se abituati al lavoro con il gregge, può essere più rischioso poiché questi ultimi, causa la giovane età e la scarsa esperienza, potrebbero in alcune occasioni mettersi a giocare con le pecore spaventandole.